Deviando dal percorso della strada, che corre poco al disopra, Meyer indugia nella minuta descrizione dei Bagni vecchi, allora costituiti da un nucleo di rustici edifici a strapiombo sull’Adda. In primo piano il gruppo degli edifici termali detti Bagni di sopra, più in basso, i cosiddetti Bagni romani o Bagno di sotto, accanto alla chiesetta medievale di S. Martino.
In piena estate i Bagni appaiono discretamente affollati di turisti, alcuni dei quali indugiano nella conversazione, mentre in primo piano passeggiano due donne, a indicare che le acque termali bormine si ritenevano particolarmente adatte a curare le malattie femminili. Poco discoste dagli ospiti dei Bagni, due lavandaie sono intente a lavare e stendere al sole la biancheria dei clienti.