Grandi mani si protendono al centro della composizione, dando a questo “Ricordo di Bormio” il suo carattere di notturna conversazione. Sulla sinistra affiora dal buio della scena il profilo monumentale della figura cui appartengono quelle mani che si accendono di un chiarore lunare, mentre si delineano qua e là gli incerti contorni degli altri interlocutori.