Isola di San Giorgio (Venezia)
(Napoli 1904 - Milano 1986)
cm 25x33,5
Olio su tavola
Realismo novecentesco
Firmato in basso a sinistra: L. Borgese
Acquisto
A differenza delle sue caricature e delle sue scene di vita sociale, dove Borgese fustiga i tic, i riti e i vizi del mondo popolare o di quello borghese con un segno di graffiante ironia e un contrasto aspro dei colori, nei paesaggi la sua pittura si fa distesa, serena, quasi solenne, come in questa rappresentazione dell'Isola di San Giorgio a Venezia che si distingue per l'assoluta semplicità dell'impianto compositivo. Il vasto complesso dell'antico convento di San Giorgio, oggi sede della Fondazione Cini, alla confluenza del Canale della Giudecca nel Bacino di San Marco, è avvolto nella luminosa e rosea foschia del crepuscolo che annulla le cose e mette in risalto l'inconfondibile profilo architettonico della chiesa con la facciata palladiana, la cupola e l'alto campanile settecentesco che rimanda il suo pallido riflesso sullo specchio d'acqua in primo piano. Nella diffusa luminosità dell'insieme i colori sembrano, a loro volta, “illuminati dal di dentro, simili forse a quelle delle vecchie lanterne magiche”, come notò a suo tempo Orio Vergani a proposito dei paesaggi di Borgese. Ed è appunto un istante magico del crepuscolo veneziano che Borgese vuole qui rappresentare, in cui l'isola di San Giorgio appare sospesa fra acqua e cielo, come una miracolosa apparizione.