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Titolo dell'opera:

Scuola di Atene (La) (da Raffaello) (1775)

Autore:

Giovanni Volpato

(Bassano del Grappa 1735 - Roma 1803)

Dimensioni:

mm. 510 x 735

Tecnica:

Litografia

Stile:

Classicismo

Scuola di Atene (La) (da Raffaello) (1775)

Le settecentesche incisioni di Giovanni Volpato degli affreschi di Raffaello in Vaticano hanno costituito il principale canale di conoscenza e di diffusione delle loro immagini nella cultura europea fino all’avvento della fotografia. Dopo la messa a punto della stampa litografica nella prima metà dell’Ottocento, le incisioni del Volpato cominciarono ad essere riprodotte anche per un più largo pubblico di piccola borghesia, soprattutto in Francia, che della litografia divenne uno dei principali centri.
Questa riproduzione litografica dell’incisione di Volpato fu eseguita a Parigi nella stamperia dei fratelli Becquet, incisori e stampatori, una delle più rinomate della capitale francese.
La litografia riproduce l’incisione di Volpato del celebre affresco di Raffaello, La Scuola di Atene o il Parnaso, uno dei massimi capolavori della pittura di tutti i tempi, eseguito tra il 1509 e il 1510 nella Stanza della Segnatura in Vaticano. L’incisione, presentata al Papa Pio VI dal Volpato nel 1779, faceva parte della serie completa delle riproduzioni al bulino degli affreschi di Raffaello nelle Stanze del Vaticano, portata a termine nel 1783 e che, insieme a quella degli affreschi nelle Logge, rese giustamente celebre il suo autore.
Nella riproduzione litografica dei Becquet Frères, scompare la scritta dell’originale con la dedica al papa Pio VI, sostituita dal semplice titolo dell’opera. Solo l’incisione viene riprodotta integralmente nelle misure approssimativamente originali  
Entro la prospettiva di una maestosa architettura tardo imperiale, sono riuniti i filosofi e i saggi dell’antichità, intenti a scrivere o a dibattere. Al centro, avanzano discutendo Platone e Aristotele. Il primo tiene in mano il Timeo e punta il dito verso l’alto, ad indicare il mondo delle idee di cui quello reale non è che l’ombra e la cui conoscenza forma l’oggetto supremo della filosofia e della saggezza. L’altro, con in mano l’Etica, ha il dito rivolto verso il basso, ad indicare che non in cielo, ma nella natura sta la spiegazione dei fenomeni. In un’immagine di geniale sintesi espressiva, Raffaello riesce, insomma, a racchiudere tutto il quadro della filosofia antica che culmina nei due grandi sistemi filosofici dovuti ai due celebri filosofi ateniesi del IV secolo.
La traduzione al bulino del dipinto raffaellesco da parte di Volpato è anch’essa un capolavoro di virtuosismo incisorio per l’armonia con cui ne riesce a rendere, nel bianco e nero dell’incisione, tutte le sfumature espressive.