ponte di Combo (Il)
(Tirano, Sondrio 1892 - Milano 1978)
cm 69,7x84
Olio su tela
Realismo novecentesco
Firmato in basso a destra: BRACCHI
Acquisto, 1979
1979, Sondrio, Palazzo della Provincia, La buona terra. Il paesaggio valtellinese nella pittura di Luigi Bracchi; 1980, Bormio, Biblioteca Comunale, Paesaggi bormiesi nella pittura di Luigi Bracchi; 2018, Bormio, Palasport, Assemblea Bps, Tracce. Il paesaggio evocativo nell'arte valtellinese del secondo Novecento.
AA.VV., Tesori d'arte delle banche lombarde, Roma, 1995, p. 365;
Franco Monteforte, Tracce. Il paesaggio evocativo nell'arte valtellinese del secondo Novecento, Banca Popolare di Sondrio, 2018.
E' questo uno dei migliori paesaggi del pittore valtellinese. Il ponte di Combo a Bormio, che per la sua tipica conformazione ad arco è diventato un tòpos della pittura di paesaggio in Alta Valtellina, è qui colto in un'insolita angolazione che funge da pretesto per un nitido gioco di luce e di ombra. L'abbacinante divaricarsi del ponte in primo piano sembra ribaltare in avanti l'intera composizione, ma le potenti linee dei muretti che culminano nelle due deliziose edicole rosa che si fronteggiano alla sommità del ponte, riconducono la visione in profondità verso il mosso ritmo orizzontale delle case in ombra al di là del ponte, il cui geometrico profilo dei tetti è ripetuto in alto da quello delle montagne sullo sfondo. L'inserimento della piccola figura in nero alla sommità del ponte (un prete? un'anziana contadina?) spezza la brusca nettezza dei contrasti, mette in rapporto con la sua collocazione centrale i diversi piani del quadro e spezza, con una delicata nota di umanità, la brusca nettezza dei contrasti, senza peraltro attenuare l'assolata solitudine dello scorcio e il profondo silenzio in cui sono immerse le cose, che conferisce loro un'immobilità e un'atmosfera quasi metafisica.