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Titolo dell'opera:

Deposizione dalla Croce (La) (1633)

Autore:

Harmenszoon Van Rijn Rembrandt

(Leida 1606 - Amsterdam 1669)

Dimensioni:

mm 528x407

Tecnica:

Acquaforte

Stile:

Barocco olandese

Firma:

Firmata e datata: Rembrandt f. cum pryvl: 1633

Provenienza:

Acquisto da collezione privata, 1986

Note:

Quinto stato caratterizzato dalla cancellatura dell’indirizzo dell’editore Justus Dankers.

Bibliografia

A. Bartsch, Catalogue raisonné de toutes les estampes qui forment l’oeuvre de Rembrandt, et ceux de ses principaux imitateurs, Vienna, 1797; K.G. Boon, Rembrandt, Incisioni. Opera completa, trad. it., Milano, 1963; H. Salamon, Catalogo completo dell’opera grafica di Rembrandt, trad. it., Firenze 1972; Stichting Foundation Rembrandt Research Project, AA. VV., A corpus of Rembrandt paintings, vol. II, 1631-1634, L’Aja-Boston-Londra, 1986;  C. Tümpel, Rembrandt, ediz. ital. a cura di M. Liloni, Milano, 1991; P. Lecaldano, L’opera pittorica completa di Rembrandt, Milano, 1969, H. Bevers, Rembrandt incisore, in H. Bevers, P. Schatborn, B Welzel, Rembrandt, il maestro e la sua bottega. Disegni e incisioni, trad. it., Roma 1991, catalogo della mostra di Berlino-Amsterdam, Londra, Roma, vol. II; C. White, Rembrandt, trad. it. Milano 1988; A. Ottolini (a cura di), Rembrandt. Le acqueforti della Biblioteca Statale di Cremona, Roma, 1989.

Deposizione dalla Croce (La) (1633)

Non si sa ancora esattamente quando Rembrandt cominciò la sua attività di incisore. La prima incisione certa, Madre dell'artista, è del 1628. Questa Deposizione dalla Croce è ricavata dal ciclo dei cinque dipinti sulla Passione di Cristo, oggi all'Alte Pinakothek di Monaco, realizzati da Rembrandt su committenza dello statolder Federico Enrico, fra il 1632 e il 1645. Rembrandt parla di questi dipinti in sette lettere all'amico Constantin Huygens consulente artistico dello statolder, che gli aveva procurato la committenza. Huygens in quel periodo acquistava sul mercato per lo statolder soprattutto dipinti di grandi pittori fiamminghi come Rubens, van Dyck e Jordaens ed è con questi e altri artisti fiamminghi, come Altodorfer ad esempio, che egli intese confrontarsi direttamente in questo ciclo sulla Passione di Cristo.

I primi due dipinti ad essere realizzati nel 1632-1633 furono l’Erezione della Croce e la Deposizione dalla Croce. Per quest’ultimo dipinto il modello di riferimento di Rembrandt fu Rubens. Vent’anni prima, nel 1620, Rubens aveva dipinto una grande Deposizione dalla Croce per la Cattedrale di Anversa, che Rembrandt conosceva attraverso un’incisione del 1620 di Lucas Vosterman. In essa tutto il gruppo dei soccorritori - che taglia trasversalmente la composizione - è impegnato nello sforzo pietoso di deporre il corpo di Cristo, facendo quasi tutt’uno con esso.

In Rembrandt, invece, il corpo di Cristo è “un misero sacco di organi afflosciato e contratto, ben diverso dal possente torso rubensiano, desunto dai modelli classici”, come ha scritto Simon Schama (2000). Poche persone sono impegnate nell’atto meccanico della sua deposizione, la maggior parte assistono in dolorosa contemplazione della sua sofferenza. Non sono soccorritori, ma spettatori impotenti di un dramma che si compie per ineluttabile volontà divina a causa dei loro stessi peccati e sui loro volti, infatti, la pietas per il Cristo si somma al peso della loro colpa individuale per le sue sofferenze. Come ha fatto notare Simon Schama, quella di Rembrandt è la risposta calvinista alla versione cattolica che della Deposizione dà Rubens, in cui tutti i personaggi toccano il corpo di Cristo come se volessero comunicarsi.