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Titolo dell'opera:

Lago d’Annone nei Monti di Brianza (1823)

Autore:

Federico e Carolina Lose

(Görlitz /Dresda, 1776 (Federico) Dresda, 1784 (Carolina) - Milano, 1833 (Federico) - 1837 (Carolina))

Dimensioni:

mm. 200x290

Tecnica:

Acquatinta

Stile:

Romanticismo

Firma:

In basso a sinistra: F. Lose del. - a destra: C. Lose inc.

Note:

Sotto il titolo, in basso a sinistra, indicazione del luogo di edizione e dell’editore:  Monza presso Luca Corbetta

Bibliografia

Franco Monteforte, Milano e la Lombardia pittoresca del primo Ottocento, Sondrio, Banca Popolare di Sondrio, 2011

Lago d’Annone nei Monti di Brianza (1823)

Con la pubblicazione nel 1823 del Viaggio pittorico nei Monti di Brianza di Federico e Carolina Lose,  inizia la scoperta romantica della Brianza. Fino ad allora era stato soprattutto il paesaggio dei laghi lombardi, meta turistica tra le più celebrate, ad avere attirato artisti ed editori. I due coniugi tedeschi, naturalizzati milanesi, sono i primi a guardare con occhio d’artista e romantica sensibilità al passaggio collinare brianzolo, che nel 1818 aveva già incantato Stendhal durante il suo breve Viaggio in Brianza e che in quello stesso 1823 farà da sfondo alla prima versione del Fermo e Lucia, il romanzo di Alessandro Manzoni divenuto, a partire dal 1827, I Promessi sposi.

La Brianza, fra Milano e Lecco, è per i Lose “un immenso deliziosissimo giardino inglese”, come essi stessi scrivono nell’introduzione.

Fra le ventiquattro vedute dell’album, questa del lago di Annone è, meritatamente, una delle più  famose.  “Questa veduta - è detto nella nota che accompagna l’immagine - è tolta dall’altura sopra la chiesa di Oggiono, avendo alla sinistra la terra d’Annone ed in faccia Civate, alla fine del lago.”

I piccoli nuclei abitati  punteggiano l’ampio scenario della natura dove tutto è pace e armonia e dove il cacciatore coi cani e la piccola barca in mezzo al lago bastano a dare senso umano al paesaggio. La cinta dei monti sullo sfondo si chiude sugli alberi in primo piano, ma si proietta, con magnifico riflesso, sull’acqua che si fa specchio e immagine del cielo e della terra.

Sono quei “monti sorgenti dall’acqua ed elevati al cielo” che nei Promessi sposi Lucia, rannicchiata sul fondo della barca che la porta lontano da Don Rodrigo, saluta sommessamente, piangendo, col suo celebre “Addio”.

Le acquetinte sono accompagnate, come sempre in questi album di incisioni che sono le prime vere e proie guide turistiche per il pubblico colto, aristocratico e borghese,, le acquetinte sono accompagnate dalle note da ampie note storico-descrittive  che i Lose ricavano, soprattutto,  dalle precise informazioni che loro fornisce un erudito locale, Carlo Redaelli, autore nel 1825 delle Notizie istoriche della Brianza.

Originariamente incise e colorate a mano da Carolina Lose, le 24 vedute di Federico Lose furono ripubblicate nel 1839 dall’editore monzese Carlo Corbetta, in una doppia versione, “colorita” e in nero, e vendute rilegate o sciolte. A questa edizione appartiene l’esemplare della Bps qui presentato.