Castello di Brivio (1836)
(Codogno 1801 - Milano 1867)
mm. 137x194
Litografia
Romanticismo
In bassoa sin.: Elena
Dall'album: Lombardia pittoresca o Disegni di ciò che la chiude di più interessante per le arti la storia la natura, levati dal vero da Giuseppe Elena Con le relative illustrazioni appositamente scritte dai professori Cesare Cantù e Michele Sartorio, Milano, A. F. Stella – A. Ubicini, 1836-1838
Nella litografia Elena tende a riprodurre gli stessi effetti del disegno a matita, l’attività in cui l’artista milanese eccelle. A questo mirano, infatti, le larghe campiture di grigi, graduate secondo modalità chiaroscurali più o meno intense, che definiscono non solo la distribuzione della luce, ma anche gli effetti di lontananza e di vicinanza, lasciando, per il resto, alle zone di bianco e alle linee del nero i compiti più minutamente descrittivi.
L’intenzione di Elena è quella di dimostrare che la litografia, ritenuta a Milano parente povera dell’incisione, ha una dignità artistica non inferiore a quella dell’acquaforte e dell’acquatinta e può avere i medesimi effetti nella resa del pittoresco, cioè nella veduta in cui uomo, storia e natura si fondono in un’unica immagine.
Ne è un esempio fra i più convincenti questa veduta del Castello di Brivio, tratta dalla sua opera più nota, Lombardia pittoresca o Disegni di ciò che la chiude di più interessante per le arti la storia la natura…
Qui, oltre alla sapiente inquadratura prospettica che coglie il castello entro un ampio brano di paesaggio naturale, è da notare anche l’elemento pittoresco dei panni al sole ai piedi del primo torrione e del movimento delle barche lungo la riva d’attracco.