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Titolo dell'opera:

Paesaggio in Valtellina: segheria a Teglio (1953)

Autore:

Fiorenzo Tomea

(Zoppè di Cadore, Belluno 1910 - Milano 1960)

Dimensioni:

cm 70x90,2

Tecnica:

Olio su tela

Stile:

Naturalismo novecentesco

Firma:

Firmato in basso a destra: "Tomea". Sul retro: "F. Tomea/1951/Paesaggio Valtellina"

Provenienza:

Acquisto diretto della banca all’artista nel 1959

Bibliografia

14 pittori in Valtellina e Valchiavenna, a cura di M. Gianasso, Sondrio 1961, tav. I; AA.VV., Tesori d'arte delle banche lombarde, Roma, 1995, p. 518

Paesaggio in Valtellina: segheria a Teglio (1953)

I tronchi in primo piano, raccolti in gruppi ordinati davanti alle case che attorniano il basso edificio della segheria, offrono al pittore lo spunto per un ampio brano paesistico che rimanda alle montagne retrostanti descritte con bozzettistico impressionismo come variegate masse cromatiche di verde, di grigio-azzurrognolo e di bianco in un crescendo di imponente e vaporosa leggerezza.

Appare qui evidente il tratto stilistico più caratteristico dei paesaggi di Tomea nel dopoguerra in cui le masse e i volumi, per quanto definiti, conservano una cerea inconsistenza quasi fossero presenze malinconiche e fantasmatiche sempre sul punto di disfarsi.

Allo stesso tempo i grigi della case, il gialloverde dei prati, il verde intenso dei boschi e il bianco dei ghiacciai, per quanto conservino un’eco di naturalismo, assumono nell’insieme un tono vagamente fantastico, entro cui si ricompongono anche la linearità analitica delle case in primo piano e l’impressione sintetica del paesaggio alpino che vi fa da sfondo.

L’interesse per la lavorazione del legno deriva in Tomea dalla sua origine cadorina e dalla tradizione dell’artigianato ligneo del suo paese natale, Zoppé di Cadore, che esercitò qualche influsso anche sulla sua pittura.

Il titolo (Paesaggio in Valtellina) e la data (1951), apposte dall’autore in un primo momento, insieme alla firma, sul retro del quadro e in seguito da lui stesso cancellati, indicano chiaramente che l’opera venne ridatata e reintitolata con un soggetto paesistico valtellinese al momento della sua vendita alla Banca Popolare di Sondrio. In realtà il quadro venne dipinto da Tomea nel ’53 a Santa Maria Maggiore in provincia di Novara.