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Titolo dell'opera:

Don Abbondio e i bravi (1830)

Autore:

Bartolomeo Pinelli

(Roma 1781 - Roma 1835)

Dimensioni:

foglio mm. 425 x 543, parte figur. mm. 290 x 338

Tecnica:

Litografia

Stile:

Romanticismo

Firma:

Pinelli fece Roma 1830

Don Abbondio e i bravi (1830)

Quel doppio indice puntato di uno dei bravi e l’indice alzato dell’altro bastano a sovraccaricare di un tono di minaccia le brusche parole con cui si apre l’incontro dei bravi con don Abbondio, che nell’immagine di Pinelli, ma non nel testo del Manzoni, si è già tolto il cappello in segno di resa.

Se l’illustrazione non manca di una sua efficacia narrativa, sono l’abbigliamento dei due bravi, più simili a feroci banditi dell’agro romano, e l’agave mediterranea, che svetta lussureggiante in alto tra il mirto, a togliere alla scena e al paesaggio quel sapore lacustre e prealpino lombardo che hanno nella finissima ambientazione del Manzoni. Pure, Pinelli cerca di cogliere diversi particolari del testo manzoniano, a partire dalla cappelletta (il “tabernacolo” la chiamerà Manzoni nell’edizione definitiva del ’40) sulla quale «eran dipinte certe figure lunghe, serpeggianti, che finivan in punta, e che, nell’intenzion dell’artista e agli occhi degli abitanti del vicinato volevano dir fiamme; e, alternate con le fiamme, cert’altre figure da non potersi descrivere, che volevano dire anime del purgatorio».

 

 

I Promessi Sposi, cap. I, ed. 1827

«Signor curato!» disse un di quei due, piantandogli gli occhi in faccia.

«Chi mi comanda?» rispose subito don Abbondio, alzando gli occhi d’in sul libro, e tenendolo spalancato e sospeso con ambe le mani.

«Ella ha intenzione,» proseguì l’altro, col piglio minaccioso ed iracondo di chi coglie un suo inferiore su l’intraprendere una ribalderia, «ella ha intenzione di sposare domani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella!»

«Cioè...» rispose, con voce tremola, don Abbondio...

 

I Promessi Sposi, cap. I, ed. 1840

«Signor curato,» disse un di que’ due, piantandogli gli occhi in faccia.

«Cosa comanda?» rispose subito don Abbondio, alzando i suoi dal libro, che gli restò spalancato nelle mani, come sur un leggío.

«Lei ha intenzione,» proseguì l’altro, con l’atto minaccioso e iracondo di chi coglie un suo inferiore sull’intraprendere una ribalderia. «lei ha intenzione di maritar domani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella!»

«Cioè...» rispose, con voce tremolante, don Abbondio...