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Titolo dell'opera:

Episodio della vita di fra Cristoforo: il delitto di Lodovico (1830)

Autore:

Bartolomeo Pinelli

(Roma 1781 - Roma 1835)

Dimensioni:

foglio mm. 425 x 543, parte figur. mm. 302 X 340

Tecnica:

Litografia

Stile:

Romanticismo

Firma:

Pinelli fece Roma 1830

Episodio della vita di fra Cristoforo: il delitto di Lodovico (1830)

Lodovico (Ludovico, nell’edizione del ’27), giovane signorotto figlio d’un ricco mercante, ha appena trafitto con la sua spada l’arrogante cavaliere che per diritto di lignaggio pretendeva la precedenza sulla pubblica via. A terra, accanto al cavaliere, il cadavere di Cristoforo, il fedele bravo di Lodovico, che gli ha fatto scudo col proprio corpo salvandogli la vita. Con felice aderenza al senso manzoniano dell’episodio, Pinelli sceglie di rappresentare l’attimo in cui la folla, sentendosi con quel delitto vendicata dai quotidiani soprusi dell’odiato cavaliere, mette in salvo Lodovico facendolo entrare nella zona franca della vicina chiesa dei Cappuccini («è un uomo dabbene che ha freddato un birbone superbo: l’ha fatto per sua difesa: c’è stato tirato per i capelli»), innescando la catena di eventi che porterà Lodovico a farsi frate e ad assumere il nome del suo bravo, sacrificatosi per lui.

 

 

 

I Promessi Sposi, cap. IV, ed. 1827

... Cristoforo, vedendo il suo padrone nell’estremo pericolo, andò col pugnale addosso al signore. Questi, rivolta tutta la sua ira contro di lui, lo passò colla spada. A quella vista, Ludovico, come uscito di sé, cacciò la sua nel ventre del provocatore, il quale cadde moribondo, quasi ad un punto col povero Cristoforo. Gli scherani del gentiluomo, vedutolo sul terreno, si diedero alla fuga malconci: quelli di Ludovico, pur tartassati e sfregiati, non v’essendo più cui dare, e non volendo trovarsi impacciati nella gente, che già accorreva, se la batterono dall’altra parte: e Ludovico si trovò solo con quei due funesti compagni ai piedi, in mezzo ad una folla. [...]

«– Misericordia! che spettacolo! – Salvatelo, salvatelo. – Sta fresco anch’egli. – Vedete come è concio! va tutto a sangue. – Scappate, pover uomo, scappate! Non vi lasciate pigliare.»

 

I Promessi Sposi, cap. IV, ed. 1840

... Cristoforo, vedendo il suo padrone nell’estremo pericolo, andò col pugnale addosso al signore. Questo, rivolta tutta la sua ira contro di lui, lo passò con la spada. A quella vista, Lodovico, come fuor di sè, cacciò la sua nel ventre del feritore, il quale cadde moribondo, quasi a un punto col povero Cristoforo. I bravi del gentiluomo, visto ch’era finita, si diedero alla fuga, malconci: quelli di Lodovico, tartassati e sfregiati anche loro, non essendovi più a chi dare, e non volendo trovarsi impicciati nella gente, che già accorreva, scantonarono dall’altra parte: e Lodovico si trovò solo, con que’ due funesti compagni ai piedi, in mezzo a una folla. [...]

«– Misericordia! che spettacolo! – Salvatelo, salvatelo. – Sta fresco anche lui. – Vedete com’è concio! butta sangue da tutte le parti. – Scappi, scappi. Non si lasci prendere.»