Fra Cristoforo alla tavola di don Rodrigo (1830)
(Roma 1781 - Roma 1835)
foglio mm. 425 x 543, parte figur. mm. 305 x 341
Litografia
Romanticismo
Pinelli fece Roma 1830
Ci saremmo aspettati il fra Cristoforo del «verrà un giorno» che ammonisce con il dito alzato don Rodrigo al termine del burrascoso colloquio e invece ci troviamo con la scena del fra Cristoforo che accetta l’offerta di un bicchiere di vino dall’uomo che egli aveva tanto bisogno di farsi propizio.
Al dramma, Pinelli preferisce la più quotidiana scena della tavola che vi fa da preludio. Al confronto diretto fra l’uomo di Dio e l’uomo del demonio, il contrasto dell’umile e sobria solitudine del frate, che si esprime nell’atteggiamento con cui accoglie dal servitore la coppa di vino, con la chiassosa e gozzovigliante compagnia della malvagità, don Rodrigo, il cugino Conte Attilio, il podestà, l’Azzeccagarbugli.
I Promessi Sposi, cap. V, ed. 1827
«Bramerei di parlarle da solo a solo, per un affare d’importanza», soggiunse egli poi, con voce più sommessa, all’orecchio di don Rodrigo.
«Bene, bene, parleremo;» rispose questi, «ma intanto si porti da bere al padre.»
Il padre voleva schermirsi, ma don Rodrigo, levando la voce, in mezzo al trambusto che era ricominciato, gridava: «no, per bacco, la non mi farà questo torto; non sarà mai che un cappuccino si parta da questa casa, senza aver gustato del mio vino, né un creditore insolente senza avere assaggiato della legna dei miei boschi.» Queste parole furono susseguite da un riso universale, e interruppero un momento la quistione che si agitava caldamente fra i commensali. Un servo, portando sur un bacile un’ampolla di vino, e un lungo bicchiero a foggia di calice, lo presentò al padre, il quale, non volendo resistere ad un invito tanto pressante dell’uomo che egli aveva tanto bisogno di farsi propizio, non esitò a mescere, e si pose a sorbire lentamente il vino.
I Promessi Sposi, cap. V, ed. 1840
«Bramerei di parlarle da solo a solo, con suo comodo, per un affare d’importanza», soggiunse poi, con voce più sommessa, all’orecchio di don Rodrigo.
«Bene, bene, parleremo;» rispose questo, «ma intanto si porti da bere al padre.»
Il padre voleva schermirsi; ma don Rodrigo, alzando la voce, in mezzo al trambusto ch’era ricominciato, gridava: «no, per bacco, non mi farà questo torto; non sarà mai vero che un cappuccino vada via da questa casa, senza aver gustato del mio vino, né un creditore insolente senza aver assaggiate le legna de’ miei boschi.» Queste parole eccitarono un riso universale, e interruppero un momento la questione che s’agitava caldamente tra i commensali. Un servitore, portando sur una sottocoppa un’ampolla di vino, e un lungo bicchiere in forma di calice, lo presentò al padre; il quale, non volendo resistere a un invito tanto pressante dell’uomo che gli premeva tanto di farsi propizio, non esitò a mescere, e si mise a sorbir lentamente il vino.