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Titolo dell'opera:

Al Caffé (1930/31)

Autore:

Orfeo Tamburi

(Jesi, Ancona 1910 - Parigi 1994)

Dimensioni:

mm. 118 x 98

Stile:

Espressionismo

Provenienza:

Donazione Riccardo Maggioli

Al Caffé (1930/31)

Nell’ottobre del 1931, Raffaello Biordi recensendo sul “Messaggero” di roma una delle prime mostre di Orfeo Tamburi nella capitale segnalava, tra i pezzi più notevoli, una xilografia Al Caffè, “ottenuta con pochi colpi di sgorbia”, come esempio della sua abilità tecnica e delle sue promettenti qualità artistiche.

Riteniamo che il critico d’arte del messaggero si riferisse proprio alla xilografia qui presentata, risalente forse al 1930, in cui appare evidente il distacco dalle prime prove xilografiche, ancora legate alla piatta durezza espressionista dei contrasti tra bianco e nero sulla tavola di legno, verso la ricerca di effetti pittorici più morbidi nel gioco variabile di luci e di ombre.

Non a caso Biordi riconosceva già a Tamburi di sapere “che l’arte del bianco e nero non è affatto la minor sorella del colore ma la degnissima sua emula”.

Pochi maestri xilografi, notava ancora Biordi, “son capaci di scavare un legno con perizia ed arte simi a quelle che dimostra già di possedere il giovanissimo tamburi”, cui profetizzava un radioso futuro d’artista (“andrà lontano ed in alto”).  

Larghe sono ancora le zone non scavate del legno, lasciate al nero, su cui però la figura dell’uomo di spalle, seduto sullo sgabello e appoggiato al bancone col bicchiere in mano, si staglia con morbida nettezza, la camicia e i pantaloni sapientemente lavorati dalle pieghe d’ombra. E appare la figura del pesce, segno iconico distintivo delle xilografie di Tamburi del periodo romano.