Valmalenco (1959)
(Milano 1912 - Maiorca 2000)
cm 60x100
Olio su tela
Naturalismo espressionista
In basso a destra: SASSU; sul retro: Aligi Sassu/1959 (16 giugno)/Chiesa Val Malenco/SASSU
Commissione diretta della banca all’artista nel 1959
14 pittori in Valtellina e Valchiavenna, a cura di M. Gianasso, Sondrio 1961, n. XXIII; AA.VV., Tesori d'arte delle banche lombarde, Roma, 1995, p. 495
Il solco della Valmalenco si apre coi due opposti versanti che si divaricano, mostrando all’orizzonte le montagne che fanno corona alla Valle. Una grigia tonalità scura governa i trapassi di colore e conferisce al paesaggio la sua umbratile e triste atmosfera. Si passa senza bruschi contrasti dall’azzurro tenue del torrente, al centro del quadro, al verde profondo della vegetazione, in primo piano, al grigio livido della montagna e del cielo sullo sfondo. Anche il paese, sulla sinistra, col pallido chiarore delle sue case, appare rifuso nella natura circostante, così come le montagne sullo sfondo si confondono con le nuvole che le avvolgono, perdendosi poi nel cielo. Piccole chiazze di rosso marcio virano al nero e sembrano sottolineare nel paesaggio gli spuntoni rocciosi come dolorose ferite, mentre, la pennellata, su tutta la parte sinistra del quadro, appare inquieta e agitata. Il cielo, infine, grava sulla valle e pare affondare in essa come una cuspide acuminata, una lama che mi taglia il cuore / nella precipite corsa delle montagne, come scrive lo stesso Sassu in una sua poesia del 1970, intitolata Tornando dalla Valtellina.
Spesso nei numerosi paesaggi valtellinesi e valchiavennaschi di Sassu assistiamo a questo brusco cambiamento di umori cromatici, a volte solari e ridenti, altre volte cupi e introversi. Anche qui, come sempre, i colori esprimono in Sassu una temperatura dell'anima.