Dallo studio (1982)
(Bellano 1929 - )
mm 241x201
Acquaforte e ceramolle su rame
Naturalismo espressionista
Firmata sul foglio in basso a destra: Gian Vitali
Acquisto diretto da editore
L’opera fa parte delle 10 incisioni che compongono la cartella di Giancarlo Vitali, Il mio paese del lago, presentazione di Gianni Brera
Stampatore: Grafica Uno, Milano; Editore: Oreste Bellinzona, Lecco, 1982
Tiratura: 70 + X
Esemplare: 13/70
Unico stato
E. Invernici, Il Punto Stampa, supplemento al n. 1, a. II, gennaio 1983, pp. I-IV (con bibliografia); Catalogo di grafica contemporanea n. 3, Galleria Ghiggini, Varese, 1985-1986, n. 300; Catalogo della Grafica contemporanea, n. 1, Galleria Ghiggini, Varese, 1983-1984, n. 187; Paolo Bellini, (a cura di) Giancarlo Vitali, Catalogo dell'opera incisa 1980-1993, O. Bellinzona - C. Linati Editori, Milano/Editrice G. Stefanoni, Lecco, 1994, ill. n. 47, scheda n. 24; Franco Monteforte (a cura di), Vita di lago. Omaggio a Giancarlo Vitali, con una presentazione di Andrea Vitali, Banca Popolare di Sondrio, 2009.
Nel 1965 l’artista va ad abitare, con la moglie Germana, in una casa sul lungo lago, al n. 13 di via Tommaso Grossi, dove vive tutt’ora. Dal suo studio il tetto spinge lo sguardo al di là di esso, verso il porticciolo, il molo dove sosta un vaporetto e il lago. Noi seguiamo in questa incisione questo tranquillo e progressivo distendersi dello sguardo in lontananza. Il tetto in primo piano, che con la sua massa taglia in due la composizione, è appena abbozzato. Al di là di esso tutto si fa più piccolo, ma più minutamente descrittivo, realistico e animato di vita, prima di perdersi nella piatta distesa del lago.
Gli effetti combinati della ceramolle e dell’acquaforte consentono questo alternarsi, morbido e senza brusche cesure del duplice registro bozzettistico e realistico, per cui le cose grandi (il tetto in primo piano e il lago) diventano vaghe e sommarie, mentre le piccole (l’angolo del porticciolo animato di vita) si fanno nitide e precise.