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Titolo dell'opera:

Donna dal collo lungo (1969)

Autore:

Guido Pajetta

(Monza 1889 - Milano 1987)

Dimensioni:

cm 80x60

Tecnica:

Acrilico su tela

Stile:

Espressionismo

Firma:

Firmata e datata in basso a sinistra: pajetta 69

Provenienza:

Fondazione Panizzutti - donazione alla Bps da parte del socio dott. Lino Enrico Stoppani (2006)

Bibliografia

Enrico Crispolti (a cura di), Guido Pajetta. Catalogo generale ragionato dei dipinti, Gabriele Mazzotta, Milano, 2008, n. 0118.

Donna dal collo lungo (1969)

Questa figura femminile - entrata recentemente nelle collezioni della Banca Popolare di Sondrio grazie alla generosa donazione del dott. Lino Stoppani, consigliere della Banca, e della sua famiglia - appartiene all'ultimo periodo della produzione di Guido Pajetta, quello dell'espressionismo esistenziale, in cui la sua pittura perde il carattere narrativo che aveva in precedenza e la figura diventa non figurativa, cioè assurda, mentre il volto si sdoppia nella sua identità, si deforma in maschera grottesca, non ha più né storia né individualità, diventa insomma simbolo e allegoria dell'assurdità della vita. Sono, del resto, gli anni in cui alle letture di Nietzsche e di Schopenauer, i filosofi prediletti, si aggiunge quella di Beckett, e alle persistenti suggestioni dell'opera di un Picasso e di un Rouault si uniscono quelle di un Bacon che della deformazione grottesca come lacerazione dell'esistenza, aveva fatto il motivo centrale della sua pittura. Svuotata del suo senso esistenziale, la vita della figura è così affidata interamente al colore che "la muove di dentro", si fa esso stesso forma, diventa protagonista. Proprio per dare maggiore incisività al colore, l'artista passa in questi stessi anni, a partire dal 1967, all'acrilico, che conferendogli maggiore spessore e brillantezza, meglio si presta ad esaltarne nel quadro la forza costruttiva della forma, come insegnava l'esperienza dell'avanguardia europea.