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Titolo dell'opera:

Mattino in Valmasino (1961)

Autore:

Italo Valenti

(Milano 1912 - Ascona 1995)

Dimensioni:

cm 71x87

Tecnica:

Collage

Stile:

Astrattismo

Firma:

Firmato e datato in basso a sinistra: I. VALENTI 1961; sul retro: Val Masino 1961

Provenienza:

Commissione diretta all'artista

Esposizioni:

Il paesaggio valtellinese dal romanticismo all'astrattismo, cat. n. 59, scheda p. 171, Sondrio 1990, Milano 1991.

Bibliografia

Mario Gianasso (a cura di), 14 pittori in Valtellina e Valchiavenna, Sondrio, Banca Popolare di Sondrio, 1961; André Kuenzi, Italo Valenti: de nouveaux collages, in “Metro”, Milano, 1962; Franco Monteforte, Il paesaggio valtellinese dal romanticismo all’astrattismo, cat. della mostra, Sondrio e Milano, 1990/’91, Mondadori Arte, 1990, n. 59 e p. 171 (scheda); Anne Valenti, Carlo Carena, Stefano Pult (a cura di), Italo Valenti. Catalogo ragionato dei dipinti e dei collage, Milano, Skira, 1998, vol. II, Collages, p. 342, C118 (scheda).

Mattino in Valmasino (1961)

Valenti realizza i propri collages colorando la carta e lacerandola con le mani in brandelli che applica direttamente sulla tela secondo una particolare disposizione compositiva. Gli orli irregolari della carta, il colore e la disposizione dei frammenti, sono perciò parte integrante dell’opera assumendo un diretto valore espressivo.

La sfrangiata geometria delle zone di colore evoca, pure nella struttura astratta della composizione, gli elementi reali del paesaggio: il prato di fondovalle, i due versanti, di cui uno in ombra e l'altro al sole, la roccia, il granito. I frammenti galleggiano isolati nello spazio bianco vuoto, come è tipico in Valenti, che in questo isolamento esalta il loro valore simbolico e ce li esibisce frontalmente e quasi religiosamente come totem del paesaggio. Ed è proprio in questo senso religioso del paesaggio che risiede il delicato lirismo emotivo con cui Valenti guarda ai suoi elementi costitutivi e al significato umano che essi assumono nella natura, potentemente evocata nella sue atmosfere più misteriose in questa pittura del silenzio, più che se fosse direttamente rappresentata.