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Classicismo

L'insieme delle regole, dei valori e dei principi di razionalità, ordine, simmetria e proporzione che stanno a fondamento dell'arte classica di età greco-romana in cui si esprime un'ideale di bellezza e di perfezione formale ritenuto esemplare e, come tale eterno e fuori dal tempo, modello di ogni altra bellezza e creazione artistica.
In questo senso il classicismo indica non tanto un'idea di imitazione dell'arte classica, quanto una sensibilità e un'aspirazione agli ideali classici di equilibrio e armonia, che si manifesta già in età ellenistica nel IV secolo e che si prolunga successivamente nell'arte medievale, nel rinascimento, nel neoclassicismo, fino ad alcune correnti dell'arte del XX secolo, come l'arte metafisica di De Chirico e il movimento italiano di Novecento.
Quasi sempre in tutti questi casi il ricorrente classicismo coincide in qualche modo col culto dell'antico e assume così un carattere di arte ufficiale vicina ai fasti del potere religioso e politico.
Ma col termine classico si indica anche la fase o le opere in cui uno stile raggiunge la sua piena maturità. In questo senso, ad esempio, il termine viene usato da Wöllflin che ne fa uno stadio ricorrente dell'evoluzione formale degli stili, secondo ogni stile attraverserebbe una fase primitiva in cui si presenta con caratteri ancora arcaici, incerti e non ben definiti, una fase classica in cui raggiunge la sua piena maturità espressiva, e una fase barocca in cui la forma tende a muoversi, a fiorire, a complicarsi in forme sempre più complesse fino ad esaurirsi per dar vita alla fase primitiva di un nuovo stile destinato ripercorre le stesse tappe.
In un senso più propriamente storico, tuttavia, il classicismo indica non tanto un canone estetico, quanto un preciso movimento artistico che si sviluppa in piena età barocca in Francia a partire dalla prima metà del Seicento con l'opera di Vouet e dei fratelli Le Naïn, ma soprattutto con Philippe de Champaigne e Nicolas Poussin che ne è il maggior esponente insieme a Claude Lorrain. Il classicismo francese raggiunge la sua massima estensione e il suo apogeo nell'età assolutistica di Luigi XIX, il Re Sole, che ne fa uno strumento al servizio della propria immagine e della potenza dello stato, largamente sovvenzionato e protetto dalla politica del ministro Colbert e da un efficiente sistema amministrativo che culmina nelle Accademie reali di pittura e scultura (1648) e in quella di architettura (1670).
Il classicismo tende così a codificarsi e a irrigidirsi in accademismo (v.) e a sclerotizzarsi in un rigido canone estetico prescrittivo che, subito dopo la metà dell'Ottocento sempre in Francia con l'impressionismo, verrà sempre più sentito come soffocante della libertà e della stessa creatività artistica.

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