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Classicismo barocco emiliano

L'orientamento artistico di ispirazione classicista (v. classicismo) che, fra Cinquecento e Seicento, si sviluppa da un lato a Roma attorno al bolognese Annibale Carracci e ai suoi allievi emiliani Domenichino, Guido Reni e Lanfranco, che sono anche gli esponenti maggiori del classicismo italiano, e dall'altro a Bologna nell'ambito dell'Accademia promossa da Annibale Carracci cui si affianca presto anche Il Guercino e da cui prende origine la scuola classica regionale del barocco emiliano. Nella prima metà del Seicento, questa ha i suoi maggiori esponenti nei bolognesi Giacomo Cavedani e Lorenzo Garbieri, nel modenese Bartolomeo Schedoni, nel ferrarese Carlo Bononi e in Guido Cagnacci di Sant'Arcangelo di Romagna. La scuola classicista emiliana, ancora fortemente vitale nella seconda metà del Seicento e nel Settecento, attraverso una vasta schiera di artisti locali, eserciterà una persistente influenza in ambito lombardo e sarà anche uno dei canali attraverso cui il classicismo si diffonderà in Europa nel corso del Settecento.