Gruppo artistico nato nell'ottobre del 1946 come Nuova Secessione artistica italiana, e costituitosi quindi come Fronte Nuovo delle arti nel giugno del 1947 in occasione della mostra collettiva alla galleria della Spiga di Milano.
A firmare inizialmente il manifesto del gruppo furono Birilli, Cassinari, Guttuso, Leoncillo, Morlotti, Pizzicato, Santomaso, Vedova e Viani. Successivamente vi aderiranno Corpora, Fazzini, Franchina, Turcato e altri artisti della generazione più giovane, mentre, dopo l'iniziale adesione, Cassinari si ritirerà. Più che da un vero e proprio indirizzo stilistico ed estetico gli artisti del Fronte era uniti da una comune volontà di rinnovamento e di confronto e da un'idea dell'arte come impegno morale e quindi anche storico e politico. "L'arte - si afferma nel "Manifesto" del Gruppo - non è il volto convenzionale della storia , ma la storia stessa che degli uomini non può fare a meno" A presentare gli artisti del Gruppo nel Catalogo della XXIV Biennale di Venezia del 1948 fu il critico G. Marchiori, ma in quello stesso anno, in seguito alle feroci critiche mosse da Togliatti a una mostra del Gruppo a Bologna, il Fronte nuovo delle arti si divise e, poco dopo, si sciolse.