La definizione vale non nel senso di una rappresentazione naturale (v. naturalismo), cioè realistica, delle cose, ma di una rappresentazione di forme del mondo naturale nella grammatica propria delle correnti espressioniste (v. espressionismo), cioè con la rielaborazione cromatica e la deformazione espressiva della realtà naturale del tutto filtrata dalla interiorità soggettiva dell'artista e abbandonata alla sua illimitata libertà creativa. Nel naturalismo espressionista l'artista non rappresenta di atto la realtà naturale esterna, ma questa è piuttosto un pretesto per la rappresentazione di un suo stato d'animo interiore (v. astratto-concreto).